mercoledì 17 giugno 2015

17 giugno 2015: Il mio intervento in Consiglio Comunale sulla revisione del Piano Regolatore

Si vota stasera l'adozione della Proposta Tecnica del Progetto Preliminare della variante generale di revisione del P.R.G.C. di Grugliasco. I temi trattati sono veramente tanti. Il mio intervento al proposito propone alcuni spunti di riflessione.

Vorrei fare alcune riflessioni

La prima è che dobbiamo sentire come un dovere l’eliminazione dell’inerzia dovuta a strumenti non più aggiornati o tra loro contrastanti: e chiunque, da cittadino che abita o lavora a Grugliasco, o da professionista, abbia avuto a che fare col piano regolatore di Grugliasco sa che questo lavoro, di cui ora l’amministrazione si è fatta carico, era assolutamente necessario e non più rimandabile.
Mi riferisco ad operazioni di per sé semplici, come il recepimento di una normativa nuova o di livello superiore all’interno del piano regolatore, che se non sono fatte - come si sta proponendo ora - in un unico passaggio asseverato dagli uffici ma devono essere, di volta in volta, ricostruite dai professionisti, possono portare non solo ad un aggravio di tempi e di costi ma anche a letture e interpretazioni diverse del sovrapporsi di normative.

La seconda è che la velocità di cambiamento della società si riflette in tempo reale sulla necessità di adeguare gli strumenti legislativi e quelli regolatori con analoga velocità: non possiamo infatti permetterci di limitare le possibilità di sviluppo del territorio – e sia chiaro che non sto parlando di incremento edificatorio, ma più in generale di flessibilità degli strumenti – per inerzia: ecco allora che mentre plaudo alla decisione dell’amministrazione di aggiornare la cartografia e le destinazioni d’uso di alcune aree - in particolare penso alla riduzione di superficie destinata all’università) continuo a pensare che si debbano fare tutti gli sforzi possibili per sollecitare alla regione una nuova legge urbanistica che non sia solo di tipo 2.0, come si dice in gergo, ma anche 3 o 4.0, separando finalmente le decisioni a lungo termine (strategiche) da quelle legate al mandato amministrativo.

La terza considerazione è in realtà un complimento, che rivolgo agli uffici tecnici, perché ho spesso modo di confrontarmi con loro e posso affermare che le diverse modifiche proposte, in particolare quelle riferite alle schede e alle norme di attuazione, sono lo specchio della loro conoscenza del territorio, delle esigenze dei cittadini e della mutate condizioni di realizzabilità delle schede stesse: non sono infatti delle mere variazioni normative ma rispecchiano da un lato la capacità di ascolto dei tecnici – che cercano di venire incontro alle esigenze dei grugliaschesi - e, dall’altro, l’attenzione che pongono per evitare disequilibri e disparità di trattamento tra i cittadini e tra le diverse parti della città.

Vorrei ancora esprimere apprezzamento per quegli interventi che la variante definisce “di riqualificazione”: voglio infatti ricordare che una città riqualificata, nella quale i cittadini si identifichino, crea collaborazione nella conservazione del decoro urbano e - in generale - aumento della vivibilità e spirito di appartenenza.
E’ dimostrato da diverse esperienze infatti che, come in una spirale virtuosa, innescare il miglioramento della qualità di una parte di città induce nei cittadini un maggior senso di orgoglio e porta anche i privati e i singoli cittadini ad investire tempo e risorse per rendere più gradevole il luogo in cui si vive.

In particolare vorrei soffermarmi sull’importanza data alla riqualificazione delle borgate che, come noto, sono le aree di Grugliasco che maggiormente percepiscono una lontananza non solo fisica dal centro urbano: in particolare l’aver ottenuto la fermata dell’FM5 in posizione baricentrica tra le borgate Quaglia e Lesna e il complesso progetto di risistemazione della borgata Gerbido sono scelte che – una volta realizzate – daranno vero valore aggiunto alle decisioni che oggi stiamo prendendo.

Considero inoltre degne di nota le decisioni assunte dall’amministrazione in relazione all’area centrale: è assolutamente doveroso infatti saper distinguere tra norme che considerano un’area come omogenea e norme che sanno invece guardare alla realtà del singolo edificio; amministrare significa anche avere il coraggio di riconoscere le peculiarità del patrimonio fisico edificato definendo caso per caso se applicare o no norme vincolanti rendendo così fattibile una reale riqualificazione anche di tale area.

Per quel che concerne la realizzazione del Bastione ritengo positiva la decisione di riconfermare l’importanza di tale struttura che si configurerà, una volta terminato, come asse di distribuzione tangenziale principale, come elemento di difesa dal rumore veicolare e come vincolo fisico all’espansione urbana in quelle aree libere tutelate dal PTC e recepite da questa variante: il Bastione è, a mio parere, il vero elemento innovativo positivo nella forma urbana di Grugliasco degli ultimi anni – penso all’importanza del collegamento diretto che creerà tra corso Allamano e l’Università, e, per questo, non portarlo a termine sarebbe un grave errore.

Termino affermando che ritengo corretto e coerente con l’impianto della variante aver proceduto ad una verifica del dimensionamento del Piano regolatore che ci consentirà, nei prossimi anni, di prendere decisioni avvedute, avendo sotto controllo il rapporto tra numero di abitanti insediati e aree per servizi loro offerte, e – in analogia – attività economico-produttive e aree di servizio dedicate.

Nessun commento:

Posta un commento