sabato 11 marzo 2023

8 marzo 2023 - Giornata internazionale dei diritti delle donne - D come donna, A come arte - il contest ed il rapporto tra donna e arte nella storia e oggi

"Se è vero che l’arte è l’espressione del proprio interiore, della propria personalità, dei sentimenti e delle idee dell’artista che la produce, alle donne è stata negata la parola, lo sfogo, il rapimento, l’estasi, e tutto ciò che è contenuto nell’atto creativo. Alla donna è stata negata la soddisfazione di veder riconosciuto il proprio talento, è stato negato loro il pubblico, l’auditore. 
Ecco allora che promuovere un contest artistico che parli delle donne – e che dedichi un premio alle opere realizzate da donne, questo è quello che farà Se Non Ora, Quando? – ci è sembrato un buon modo di rendere loro omaggio e di parlare a tutte le donne che, in maniera professionale o amatoriale, sentono di avere qualcosa da dire con l’arte".

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L'8 marzo 2023 segna una nuova collaborazione per il Comitato Se Non Ora, Quando? di Grugliasco. Una collaborazione importante perchè ci ha permesso di approfondire il rapporto - storico e attuale - tra le donne e l'arte
Nei secoli infatti l'accesso alla produzione artistica per le donne è stato difficile, quasi sempre osteggiato, ma noi - che pure tra le fondatrici vantiamo la presenza di una poetessa, di una coreografa e di una ballerina, e nonostante io stessa insegni storia dell'arte - non ce ne eravamo mai occupate (ad eccezione del 25 novembre 2017 quando avevamo ospitato lo spettacolo teatrale sulla vita di Artemisia Gentileschi). 

Sezione Aurea è una associazione grugliaschese, nata nel 2016, per diffondere la cultura della arti. 

Insieme, unendo i rispettivi obiettivi, abbiamo creato il contest artistico "D come donna, A come arte" e l'evento per presentarlo.
Per presentare il contest ci siamo fatte aiutare da artiste di altre associazioni grugliaschesi ed è proprio grazie alle loro performance e alle parole con cui hanno raccontato qualcosa di se stesse, che abbiamo motivato il perchè di questo contest: l'ASD LATINO DANCE & FITNESS di Pitzianti Sabrina (a ballare Isabella Malavasi e Gaia Rizzi), l'Agamus (rappresentato dalla cantante jazz Elisabetta Prodon e dalla violinista Tetiana Akhmetova), le attrici dei Viandanti della Cojtà Gruliascheisa (Maria D'Apice, Mariagrazia Sgro, Mariarosa Lombardo, Rita Quaranta, Manuela Donato, Franca Massarenti) e le ballerine della Compagnia Mixit e del Centro Studio Danza Denise Zucca (Elisa Amadei, Elena Rossi e Chiara Ferrero).

I contenuti del bando, le regole e i tempi di partecipazione saranno online da lunedì 13 marzo sul sito dell'Associazione Sezione Aurea (www.associazionesezioneaurea.it) e su quello del Comune di Grugliasco, i risultati e la premiazione si terranno nel mese di dicembre, nel corso delle manifestazioni natalizie della Città.

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Un breve estratto del mio intervento

Per secoli le arti considerate prive di peccato erano quelle "liberali" (cioè quelle che non prevedevano un atto creativo fisico), escludendo per ciò tutte le arti figurative; le arti meccaniche se permesse, potevano essere usate dalle donne esclusivamente per la propria erudizione e non per produrre lavoro e ricchezza.

In campo pittorico la più antica istituzione italiana è la romana Accademia di San Luca – una sorte di corporazione di pittori, scultori e architetti - in 550 essa ha ammesso pochissime donne, io sono arrivata ad individuarne una decina. Alcune dovevano far firmare i contratti ai loro mariti, alcune hanno rinunciato a sposarsi per non dover smettere di lavorare. Tutte dovevano arrivare a dimostrare con anni e anni di lavoro di aver meritato il rispetto degli uomini e per questo spesso venivano ammesse in età avanzata.

In Francia nel 1648 viene fondata l’Accademia Reale di Pittura e Scultura che dava il diritto di esporre al Salon del Louvre. Era aperta a tutti i sessi, ma riservava solo 4 posti alle donne. Mentre gli uomini consegnavano alcune loro opere per dimostrare di poter essere ammessi, alle donne venne chiesto di dipingere pubblicamente le loro opere per dimostrare di essere realmente meritevoli.
Alle donne comunque erano riservati alcuni "generi minori di pittura": principalmente nature morte ed elementi accessori dei grandi quadri dipinti dagliuomini ai quali era riservato il genere storico.
Per essere ammesse all'Accademia inoltre bisognava dimostrare di saper dipingere il nudo e conoscere la mitologia: essa veniva però insegnata solo nelle scuole d'arte alle quali le donne non avevano accesso.
Nel 1881 un gruppo denominato "Unione donne pittrici e scultrici" chiese con forza all'Accademia di Parigi l'apertura di una classe di belle arti femminile, ma venno loro risposto di no per mancanza di locali idonei. Venne inoltre dichiarato che per una questione di decoro non potevano essere ammesse: la presenza di donne avrebbe turbato lo spirito maschile e declassato il buon nome della scuola.

La situazione non cambia nel campo della musica: credo mi basti chiedervi quali compositrici donne conoscete? In Italia chi fa ricerca sulle donne compositrici - come ha fatto la storica della musica Daniela Domenici - deve rivolgersi a fonti inglesi, essendo le donne compositrici italiane volutamente omesse dagli storici italiani.
Nel 2021 il Guardian ha denunciato come su 1.445 concerti di musica classica e contemporanea rappresentati l'anno precedente sui palchi teatrali più prestigiosi del mondo, solamente 76 contenevano brani composti da una donna. Sempre secondo il Guardian, sebbene il 40% dei compositori contemporanei sia donna, solo il 17% di loro trova spazio nelle liste degli editori musicali.
Oltre alle compositrici, anche le musiciste sono molto spesso penalizzate dal loro genere in fase di audizione. Stando allo studio "Orchestating Impartiality" del 2000, le opportunità per le donne di essere assunte come orchestrali salgono del 25% se partecipano a una blind audition (audizione in cui la commissione non vede chi suona).

Voglio poi dire due parole sulla danza. Questa è una disciplina artistica ancora poco studiata dagli storici ma, se leggiamo i romanzi ottocenteschi, scopriamo che il mondo della danza, seguendo il teorema che ritiene disdicevole che una donna di buona famiglia si guadagni da vivere lavorando, e ancor più che lavori mostrando i movimenti del proprio corpo, arriviamo velocemente a capire come la danza sia considerato un paravento per la prostituzione o, pr lo meno, per uno stile licenzioso, e il virtuosismo, la tecnica, il talento, il lavoro duro e la dedizione della ballerini passi in secondo piano.

Le donne devono sapere, e gli uomini devono sapre, che se ci sono meno donne che hanno ottenuto grandi risultati nella storia non è per presunte inferiorità ma perchè non è stata data loro la possibilità di dimostrare il proprio talento. Quelle che l'hanno dimostrato l'hanno fatto a caro prezzo.