mercoledì 25 maggio 2016

Grugliasco e la nuova stazione SFM5: un'occasione da non perdere

E’ del 16 maggio scorso la notizia della firma della modifica dell’Accordo di Programma “per l’attuazione delle opere infrastrutturali necessarie all’attivazione della futura linea del sistema ferroviario metropolitano, denominata SFM5 (Orbassano – Torino Stura – Chivasso)”. Per i grugliaschesi questo significa che nei prossimi anni verrà messa in funzione una nuova linea ferroviaria che, fermandosi presso borgata Quaglia collegherà la nostra città da un lato all’ospedale di Orbassano, dall’altro all’aeroporto di Caselle, passando per il centro di Torino.
Per comprendere appieno l’importanza di questa decisione bisogna però ricordare cos’è il Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino.
Il servizio ferroviario metropolitano di Torino (SFM) è un sistema di trasporto pubblico locale composto da 8 linee per un'estensione totale di 500 km, 358 collegamenti giornalieri e 93 stazioni collegate.
La rete offre un collegamento fra i centri dell'area metropolitana di Torino e delle contigue province di Cuneo e Asti con la città di Torino, permettendo coincidenze cadenzate tra i treni del servizio ferroviario regionale (SFR Piemonte), i treni lunga percorrenza e i treni alta velocità, i servizi interurbani della Provincia di Asti, Cuneo e Torino, la metropolitana di Torino, la rete tranviaria di Torino e la rete di autoservizi del capoluogo.
L'aspetto più interessante della realizzazione del SFM è che la rete utilizzata era quasi completamente esistente: l’intervento maggiore resosi necessario è la costruzione del passante ferroviario (cioè l'attraversamento di Torino, terminato nel 2012) che ha sostituito la linea storica sullo stesso percorso.

Tutto ciò significa alcune cose:
  • che il maggiore vincolo strutturale alle scelte compiute era dato dal dover rispettare i percorsi esistenti;
  • che a Grugliasco, in cui già passa la linea 3 (da porta nuova a Susa e Bardonecchia), la fermata della linea 5 in via di realizzazione era possibile solo nei pressi di via Crea, nel tratto vicino alle Gru, poiché da lì la trincea ferroviaria devia verso Orbassano;
  • che esistono alcuni vincoli lungo quella linea che impediscono di realizzare la fermata nei pressi di corso Allamano: tra questi le quote a cui scorrono i binari e l’impossibilità di realizzare un parcheggio di interscambio.

La nuova fermata è prevista nei pressi di Borgata Quaglia, in posizione esattamente baricentrica tra le borgate Lesna e Quaglia.

Tra i numerosi lati positivi della sua realizzazione possiamo elencare:
  • il collegamento diretto all’ospedale di Orbassano che attualmente non risulta facilmente raggiungibile da Grugliasco con il TPL;
  • il collegamento diretto col centro di Torino e con gli altri nodi della rete, in particolare con l’aeroporto di Caselle;
  • l’alleggerimento del traffico veicolare verso il centro commerciale, in particolare di quello dei lavoratori, con miglioramento della qualità dell’aria;
  • l’offerta di un nuovo servizio di trasporto agli abitanti delle borgate Quaglia e Lesna; in particolare in borgata Lesna sono insediate alcune attività che beneficerebbero del potenziamento del TPL: la zona industriale, in lenta ripresa; l’Enaip, scuola di formazione professionale che accoglie studenti da un ampio bacino intorno a Grugliasco; alcuni istituti scolastici;
  • il potenziamento dei trasporti per le scuole situate nel complesso del Barocchio.

Naturalmente, una volta entrata in funzione la linea ferroviaria, dovrà anche essere messa in funzione una diversa rete dei trasporti su gomma che la integri completandola.


Gli interventi permetteranno la messa in esercizio dell’insieme delle opere (tutte le stazioni fino ad Orbassano) entro il 2020.

martedì 17 maggio 2016

Grazie a te, Piero!

Stasera ho ricevuto dallo staff di Piero Fassino il file del programma elettorale e l'invito ad un aperitivo che Piero intende offrire a chi, come me, ha contribuito a scriverlo.
Dopo anni di militanza politica è la prima volta che un candidato ad una carica monocratica intende ringraziarmi - io rappresento però le tante persone che hanno lavorato con me - per aver messo al suo servizio le mie competenze.

Nonostante sia stato impegnativo, in questa fase, ricoprire il ruolo di responsabile per le politiche ambientali all'interno della Segreteria del PD metropolitano è stato emozionante ritrovare tra quelle pagine i temi elaborati con Angela Massaglia ed il Forum Ambiente del PD metropolitano.

Ringrazio Enzo Lavolta e il tavolo Ambiente e Sostenibilità del Posto delle idee che hanno accolto integralmente quanto da noi elaborato.



lunedì 16 maggio 2016

Grugliasco, le donne e "la sindrome del panda" - storia di una disparità di genere che si fa fatica a riconoscere

Quando su 19 votanti 17 sono uomini, capita che 3 uomini votino contrario e uno si astenga: anche per questo è importante che nei consigli comunali si realizzi davvero la parità di genere

Mercoledì 11 maggio 2016, nel corso del Consiglio Comunale, è stata discussa la mozione "Intitolazione nuove vie - Precedenza a figure femminili" da me presentata. La mozione è stata generata dalla scoperta, che mi ha lasciata sbalordita, che a Grugliasco su 239 vie esistenti solo 3 sono dedicata a donne (a uomini 139). 
Naturalmente lo stupore non nasce solo dai numeri: stupefacente è che le uniche tre donne siano grugliaschesi mentre i 139 uomini sono stati scelti indipendentemente dal luogo di nascita come se di donne non grugliaschesi non ci fosse nessuna degna di pari onore).
Nello scrivere tale mozione, consapevole che i temi legati ai diritti devono essere prima di tutto introiettati e fatti propri, ho scelto di non essere categorica nella richieste e ho formulato questo dispositivo:

"S’IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

qualora si verifichi l’occasione di ampliare la toponomastica cittadina e non vi siano ragioni documentate per decidere altrimenti, a optare per una figura femminile, in modo da sanare, per quanto possibile, l’evidente diversità di trattamento tra figure maschili e femminili degne di memoria".

era mia intenzione infatti lasciare libera scelta all'amministrazione in casi particolari (fatti di cronaca rilevanti, stragi, atti eroici o fondamentali per la storia, ecc.): la precedenza a figure femminili era da intendersi come criterio di scelta nei casi in cui si dovesse scegliere tra una rosa di nomi.
Nell'illustrazione orale della mozione ho ricordato che anche una donna fondamentale per la storia mondiale, come Rita levi Montalcini, pur provenendo da una famiglia ricca e colta, al momento di iscriversi all'Università ha dovuto lottare contro il padre che riteneva lesivo lo studio per il suo ruolo di sposa e madre (leggi qui) e che quindi, se per le donne avere accesso all'istruzione è sempre stato difficile o impossibile, quelle poche che sono riuscite comunque a distinguersi meritano doppiamente di essere ricordate e prese ad esempio.
Con mio grande stupore però alcuni consiglieri (di minoranza ma anche di maggioranza - devo ricordare che le uniche donne votanti eravamo io e la Presidente del Consiglio) hanno interpretato la quarta premessa

"nonostante l'evidente discriminazione che, almeno fino al secolo scorso, ha impedito alle donne di esprimere in piena libertà le proprie competenze e i propri talenti, molte di loro si sono distinte nei più diversi campi delle scienze, dell'arte, del lavoro, ecc."

come incriminante nei loro confronti che invece, han detto, le donne non le hanno mai discriminate.
Paradossale mi è sembrato inoltre l'intervento di un consigliere del Movimento 5 stelle (che si era candidato a sindaco 4 anni fa) che ha proposto degli emendamenti che, di fatto, trasformavano la mozione da una richiesta di "precedenza alle figure femminili" in una richiesta di redazione di regolamento per la toponomastica proprio "per non discriminare le donne".
La "sindrome del panda" - la paura di farsi trattare come animali da proteggere e non in grado di autodeterminare il proprio futuro - è un argomento noto, già trattato da esperti e la letteratura sul tema è varia. Ma quando certe osservazioni sono fatte da un uomo - in un consesso che quando è al completo vede la presenza di 3 donne su 24 eletti - perdono completamente di credibilità.
In ogni caso su 19 votanti (alcuni consiglieri avevano ritenuto non interessante questa parte del consiglio ed erano tornati a casa, altri hanno sfilato la tessera in segno di palese disinteresse) la mozione è passata con 15 voti favorevoli, 1 astenuto (della maggioranza) ed il voto contrario dei 3 consiglieri del Movimento 5 stelle. 

Ecco la mozione completa:

MOZIONE: INTITOLAZIONE NUOVE VIE – PRECEDENZA A FIGURE FEMMINILI

PREMESSO CHE
  •  la parità tra donne e uomini è uno dei valori fondanti dell'Unione europea.
  •  la moderna normativa italiana sulle pari opportunità è anticipata, in Italia, già dalla Costituzione agli artt. 3, 37, 51 e 117.
  • la Storia patria è basata sul lavoro e il sacrificio di uomini e donne che in pari misura hanno collaborato alla sua unità, fondazione e crescita.
  • nonostante l’evidente discriminazione che, almeno fino al secolo scorso, ha impedito alle donne di esprimere in piena libertà le proprie competenze e i propri talenti, molte di loro si sono distinte nei più diversi campi delle scienze, dell’arte, del lavoro, ecc.
CONSIDERATO CHE

la città di Grugliasco non è dotata di un regolamento per la toponomastica che descriva i criteri di denominazione dei luoghi e delle vie e l’attribuzione di nomi alle nuove strade segue, genericamente, i seguenti criteri:
  • rispondenza a toponimi popolari ancora noti e vivi presso la gente del luogo oppure desunti da documenti storici;
  • scelta di toponimi celebrativi legati alla città e al suo territorio, o richiamo di personalità, eventi e realtà di rilevanza nazionale e internazionale (tali da rappresentare valori non effimeri, non legati alla convenienza del momento, ampiamente condivisi e indicativi della sensibilità e dell’interesse dell’intera comunità cittadina);
  • scelta di toponimi di richiamo geografico (corso Torino, strada antica di Rivoli, …).
CONSTATATO CHE
  • da una prima ricognizione risultano presenti nello stradario grugliaschese 239 vie;
  • dalla stessa ricognizione risulta, intitolata ad una donna, solo tre vie (oltre ad una via dedicata genericamente alla ricorrenza dell’8 marzo);
  • che queste tre vie, confrontate con le 138 vie intitolate agli uomini, rappresentano solo il 2,2%;
S’IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

qualora si verifichi l'occasione di ampliare la toponomastica cittadina e non vi siano ragioni documentate per decidere altrimenti, a optare per una figura femminile, in modo da sanare, per quanto possibile, l'evidente diversità di trattamento tra figure maschili e femminili degne di memoria.
Grugliasco, 30 novembre 2015                                                                                      Emanuela GUARINO

lunedì 9 maggio 2016

E il M5star sceglie di non presentarsi nell'82% dei comuni al voto...

Si susseguono gli articoli inerenti la decisione del Direttorio 5star di non accreditare le liste in molti comuni italiani. Circa l'82% delle liste già pronte sarebbe stato bloccato senza motivo apparente.
Sorge il dubbio che a Roma, i burattinai, si siano accorti che quando i grillini si trovano ad amministrare decidono di seguire le leggi - cercando di fare il bene dei loro cittadini - invece di seguire le indicazioni centrali. Ecco quindi che a mettere le mani in pasta le mani ce le si sporca. E non lo dico nel senso negativo del termine ma anzi, nel senso che si usava un tempo, quando le mani sporche per aver lavorato erano segno di onore. E allora i grillini amministratori scoprono che ci vuole un nonnulla per essere indagati, un nonnulla per non poter più gridare alla casta altrui.
Ecco svelato perchè il Direttorio ha deciso di avere meno amministratori possibili, puntando su pochi, visibili e controllabili (forse).
Perchè a loro interessa rimanere a Roma ancora un giro, assicurarsi la poltrona, non amministrare bene l'Italia.
Perchè se le sirene che annunciano che anche i grillini possono essere indagati iniziano a non essere più casi sporadici non ci si può nascondere dietro all'espulsione del presunto traditore ma tocca ammettere che l'era dei moralizzatori è finita, ed è iniziata l'era degli uomini di buona volontà che non sono per nulla diversi dagli uomini di buona volontà che in migliaia militano sotto le bandiere di altri partiti.