domenica 19 dicembre 2010

La difficoltà del far politica

La politica è una attività esaltante. Una passione. Si può amare la politica ma non saper fare politica. Si può saper fare politica ma maltrattarla. Può essere demotivante, deludente, o una ragione di vita. Ma c'è un momento della politica con cui tutti devono fare i conti. In cui ci rendiamo conto che non basta aver fatto tutto il possibile, che ci viene chiesto qualcosa di più. Il momento in cui si deve trasformare il consenso in tessere. Prendere i propri estimatori e riuscire a farli andare in un circolo a firmare una tessera. Un momento odioso, in cui ci confrontiamo con noi stessi prima che con gli altri. In cui andiamo a chiedere alle persone con cui abbiamo intrattenuto rapporti se veramente hanno apprezzato il nostro lavoro, se veramente hanno fiducia in noi. Guardarli negli occhi in quel momento è terribile. Ma bisogna farlo. Chi salta questo passaggio, e poi vuole il sostegno della società civile, prende dell'appartenenza a un partito solo i lati positivi, evitando quelli che permettono al partito stesso di autosostenersi e di avere senso di esistere. La situazione non cambia se si è arrivati al punto di avere qualcuno che lo fa al posto nostro. Anche quel qualcuno per fare un nuovo tesserato deve poter parlare bene del lavoro svolto. E a chi sostiene che ad avere le tessere sono solo coloro che le comprano dico che è una semplificazione troppo comoda: offende gli iscritti e sminuisce il lavoro dei propri colleghi di partito senza rispondere alla domanda di base: come mai tu sei senza iscritti anche se sei in un posto di visibilità?

sabato 18 dicembre 2010

Lettera al Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e al Sindaco di Venaria Reale Giuseppe Catania

Al Presidente della Provincia di Torino Antonio SAITTA All'Assessore alla Viabilità della Provincia di Torino Alberto AVETTA Al consigliere di zona della Provincia di Torino Salvatore IPPOLITO Al Sindaco del Comune di Venaria Reale Giuseppe CATANIA All'Assessore alla Viabilità del Comune di Venaria Reale Vincenzo RUSSO e p.c. All'Assessore ai Parchi della Regione Piemonte William CASONI, Al Direttore all'Ambiente della Regione Piemonte Salvatore DE GIORGIO, Al Dirigente del Settore Parchi della Regione Piemonte Giovanni ASSANDRI OGGETTO: ACCESSIBILITA’ E PARCHEGGI IN VIALE CARLO EMANUELE E AL PARCO LA MANDRIA – OSSERVAZIONI L’Accordo di programma avente ad oggetto il complessivo progetto di accessibilità alla Reggia di Venaria Reale e al Parco La Mandria, approvato una decina di anni fa, prevedeva la realizzazione di un collegamento viario parallelo al viale Carlo Emanuele II sul retro dell’area industriale, lungo il corso del fiume, permettendo lo spostamento di tutto il traffico veicolare dal viale stesso. L’obiettivo finale prevedeva tale viale interamente pedonalizzato, i parcheggi spostati dal viale alle aree prative lungo il lato destro del viale stesso (percorrendolo verso il Parco) e la messa in sicurezza anche dell’area sterrata limitrofa a Ponte Verde in modo da raggiungere agevolmente in auto anche il Parco. Tra i punti salienti il citato Accordo prevedeva il rifacimento sia del Ponte Verde, in quanto di impedimento al deflusso del Ceronda, sia del Ponte di Castellamonte che avrebbe dovuto essere raddoppiato realizzando un secondo ponte più a monte. Veniva dunque affrontato anche il problema dell’esondabilità dell’area, tenendo conto degli investimenti previsti e poi realizzati nei giardini della Reggia e quelli relativi al Borgo Castello della Mandria, oltre alla necessità di migliorare l’accessibilità in sicurezza del complesso Reggia-Parco. Il progetto che, come da notizie apparse sui giornali, si sta per realizzare (probabilmente il primo lotto di quell’Accordo di programma), rischia però di inficiare i risultati previsti. Quale frutto di accordo tra Reggia, Città di Venaria Reale e Provincia di Torino, nel quale non è stato sinora coinvolto il Parco, esso si limita alla realizzazione del nuovo asse viario: i veicoli che vorranno raggiungere le aziende e il Parco dovranno quindi immettersi sul Viale dopo aver costeggiato i nuovi parcheggi, arrivando di fatto a trasformare il primo tratto del viale stesso, pedonalizzabile, in una pertinenza della Reggia e non più in una grande via aulica di collegamento tra la Città e il Parco La Mandria. Questo intento è reso ancora più evidente dall’aver inserito un grande logo della Venaria Reale nella pavimentazione di ingresso, dando di fatto un’interpretazione distorta della realtà attuale e della storia locale: l’asse della Reggia è infatti quello che percorre via Mensa, la mezzeria del Cortile d’Onore e l’allea reale mentre il Viale è stato creato come ingresso aulico al Borgo Castello del Parco La Mandria. Ma la riflessione più importante riguarda le misure di sicurezza dell’area, in particolare per la gestione dei parcheggi di servizio al complesso della Reggia: Sostituire il ponte a valle e non quello a monte (Ponte Verde) non porterebbe comunque ad allagare l‘intero viale e i giardini della Reggia, nonché ampie aree di parco, in caso di piena del Ceronda? il nuovo Ponte, previsto a unica corsia per senso di marcia, sarà in grado - da solo - in caso di allarme, di permettere la fuoriuscita verso la provinciale di tutte le auto che saranno ospitate nei nuovi parcheggi? Nel conteggio delle auto che secondo il piano di sicurezza dovrebbero utilizzare il nuovo ponte come via di fuga è stata conteggiata l’area di sosta attualmente utilizzata dai fruitori del Parco, presso il Ponte Verde, che si auspica di poter presto riqualificare al servizio della grande area verde pubblica? Quanto sottolineato impone dunque una verifica della progettualità in atto, congiuntamente a tutti gli Enti interessati, tra cui anche questo Ente Parco, per la necessità di non escludere dal piano dei parcheggi (anche ai fini della sicurezza) le aree di sosta di servizio al Parco, distanti oltre un chilometro da quelle di pertinenza alla Reggia. Emanuela Guarino Presidente Ente Parco regionale La Mandria