Resoconto personale della commissione LL.PP del 30 settembre 2015
Arrivo in ritardo in commissione lavori pubblici – d’altra parte non ne faccio parte e la mia presenza è dovuta solo ad interesse personale e politico – e trovo, dispiegate sul tavolo centrale, le carte relative alla pista ciclabile che collega il nucleo centrale di Grugliasco con il Gerbido. Purtroppo ho perso la discussione sul tema ma ripercorro mentalmente le immagini del cantiere in pieno svolgimento e dentro di me gioisco per essere finalmente arrivati alla realizzazione di questa infrastruttura da tempo attesa dai ciclisti grugliaschesi (e non solo).
Mi
soffermo un momento in più per capire bene come si è risolto l’attraversamento
di corso Allamano, vero punto critico dell’intero percorso: la soluzione adottata non appare lineare
sulla carta, ma concordo sul fatto che è quella che minimizza i rischi per i
ciclisti.
Nel frattempo è iniziata la discussione sui tempi di
apertura della scuola Europa Unita.
Chiarita esaurientemente la situazione del cantiere e la disponibilità
dell’istituto scolastico al trasloco (ma non nelle vacanze di Natale, come è stato loro proposto) un consigliere di minoranza chiede
delucidazioni su alcune scelte progettuali, in particolare sulla forma del
tetto – ritenuto inidoneo ad un centro storico – e sui colori scelti per la
facciata.
Naturalmente la risposta ufficiale viene data dall’Assessore
competente ma la Dirigente LL.PP. ricorda che il colore è stato scelto dalla
tabella colori relativa al centro storico allegata al Regolamento Edilizio
cittadino, a suo tempo approvato dal Consiglio Comunale. Gli uffici, dopo aver
individuato in tale tabella una rosa di 3 colori, ha sottoposto la scelta finale
ai futuri utenti della scuola (gli studenti della scuola Europa Unita) e a
coloro i cui locali si affacciano sul cortile comune alla scuola. Il risultato
è di forte impatto visivo, di quelli che o si amano o si odiano, ma – anche se
non lo dico in commissione – sono pronta a scommette che col tempo saranno
sempre di più le persone che ameranno questo colore e vi si riconosceranno
(ricordo ai commissari presenti che siamo tutti talmente abituati a riconoscere
le case cantoniere dal colore rosso mattone che le distingue che non si sentono
mai critiche riferite a tale scelta).
Il discorso riferito alla forma piana del tetto risulta più
complicato. Personalmente ritengo che dietro le perplessità relative a tale
scelta architettonica vi sia la scarsa propensione a studiare e ad osservare
l’architettura contemporanea mentre risulta molto più diffusa la conoscenza del
patrimonio architettonico storico. Mi sento di osservare a tale proposito che
quando un architetto si cimenta nella progettazione di un elemento
architettonico da inserire in un contesto storico e ben strutturato o è bravissimo
ad interpretare in chiave moderna le tipologie costruttive tradizionali e/o
storiche oppure fa bene a evitare falsi storici scegliendo un linguaggio
architettonico contemporaneo.
Osservo inoltre – e l’ho detto in commissione – che in tutte
le epoche ci sono state persone che si sono opposte alla realizzazione di
edifici moderni all’interno dei centri storici. La modernità e la
contemporaneità nel paesaggio urbano sono infatti spesso stati percepiti come
intrusioni prive di qualità architettonica. Naturalmente la commissione LL.PP.
non è il luogo giusto per valutare la qualità estetica di un edificio: io
stessa – pur essendo un’addetta ai lavori - non mi ritengo in grado di
liquidare in una discussione di mezz’ora un tema così complicato e ricco di valenze
diverse. Ritengo però importante non lasciarsi limitare dalla paura della
modernità: per questo ho ricordato ai colleghi commissari come un gruppo di
intellettuali francesi, nel 1889, finita l’Esposizione universale che celebrava
i 100 anni della Rivoluzione Francese, avesse scritto un documento alle
autorità parigina per chiedere l’abbattimento della Torre Eiffel, ritenuta
fonte di degrado estetico della città.
A questo punto la discussione è proseguita affrontando un
altro importantissimo aspetto legato alla ormai prossima apertura della scuola
Europa Unita: il traffico veicolare generato nelle ore di entrata ed uscita
degli studenti. Dopo uno scambio di opinioni – che concordavano sulla necessità
di svolgere attente valutazioni in merito – ci si è lasciati con l’intenzione
di affrontare successivamente il tema avendo a disposizione le proposte
progettuali di risistemazione superficiale della piazza.
L’intera discussione è stata veramente interessante. Un solo
rammarico: sarebbe stato auspicabile che tutti i consiglieri presenti
ritenessero importante rimanere fino alla fine della discussione, vista anche
l’importanza dell’ultimo argomento trattato. Purtroppo non è stato così.
Evidentemente gli impegni personali hanno impedito a qualcuno di fermarsi. Poco
male: a turno capita a tutti di avere dei problemi.
PS: la mia bimba frequenta il primo anno all'Europa Unita. Ha sperato fino all'ultimo di poter iniziare già quest'anno ad andare nel nuovo edificio. Due giorni fa percorrendo via Cotta ha alzato gli occhi e si è messa ad urlare "Mamma ma la mia scuola è quasi finita ed è bellissima!!!!". Mi sono limitata a sorridere e a pensare che il mondo, visto dai bambini, è proprio diverso da quello che vediamo noi.
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