mercoledì 14 ottobre 2015

La scuola Europa Unita e il mondo visto dai bambini

Resoconto personale della commissione LL.PP del 30 settembre 2015


Arrivo in ritardo in commissione lavori pubblici – d’altra parte non ne faccio parte e la mia presenza è dovuta solo ad interesse personale e politico – e trovo, dispiegate sul tavolo centrale, le carte relative alla pista ciclabile che collega il nucleo centrale di Grugliasco con il Gerbido. Purtroppo ho perso la discussione sul tema ma ripercorro mentalmente le immagini del cantiere in pieno svolgimento e dentro di me gioisco per essere finalmente arrivati alla realizzazione di questa infrastruttura da tempo attesa dai ciclisti grugliaschesi (e non solo). 
Mi soffermo un momento in più per capire bene come si è risolto l’attraversamento di corso Allamano, vero punto critico dell’intero percorso: la soluzione adottata non appare lineare sulla carta, ma concordo sul fatto che è quella che minimizza i rischi per i ciclisti.

Nel frattempo è iniziata la discussione sui tempi di apertura della scuola Europa Unita.  Chiarita esaurientemente la situazione del cantiere e la disponibilità dell’istituto scolastico al trasloco (ma non nelle vacanze di Natale, come è stato loro proposto) un consigliere di minoranza chiede delucidazioni su alcune scelte progettuali, in particolare sulla forma del tetto – ritenuto inidoneo ad un centro storico – e sui colori scelti per la facciata.

Naturalmente la risposta ufficiale viene data dall’Assessore competente ma la Dirigente LL.PP. ricorda che il colore è stato scelto dalla tabella colori relativa al centro storico allegata al Regolamento Edilizio cittadino, a suo tempo approvato dal Consiglio Comunale. Gli uffici, dopo aver individuato in tale tabella una rosa di 3 colori, ha sottoposto la scelta finale ai futuri utenti della scuola (gli studenti della scuola Europa Unita) e a coloro i cui locali si affacciano sul cortile comune alla scuola. Il risultato è di forte impatto visivo, di quelli che o si amano o si odiano, ma – anche se non lo dico in commissione – sono pronta a scommette che col tempo saranno sempre di più le persone che ameranno questo colore e vi si riconosceranno (ricordo ai commissari presenti che siamo tutti talmente abituati a riconoscere le case cantoniere dal colore rosso mattone che le distingue che non si sentono mai critiche riferite a tale scelta).

Il discorso riferito alla forma piana del tetto risulta più complicato. Personalmente ritengo che dietro le perplessità relative a tale scelta architettonica vi sia la scarsa propensione a studiare e ad osservare l’architettura contemporanea mentre risulta molto più diffusa la conoscenza del patrimonio architettonico storico. Mi sento di osservare a tale proposito che quando un architetto si cimenta nella progettazione di un elemento architettonico da inserire in un contesto storico e ben strutturato o è bravissimo ad interpretare in chiave moderna le tipologie costruttive tradizionali e/o storiche oppure fa bene a evitare falsi storici scegliendo un linguaggio architettonico contemporaneo.
Osservo inoltre – e l’ho detto in commissione – che in tutte le epoche ci sono state persone che si sono opposte alla realizzazione di edifici moderni all’interno dei centri storici. La modernità e la contemporaneità nel paesaggio urbano sono infatti spesso stati percepiti come intrusioni prive di qualità architettonica. Naturalmente la commissione LL.PP. non è il luogo giusto per valutare la qualità estetica di un edificio: io stessa – pur essendo un’addetta ai lavori - non mi ritengo in grado di liquidare in una discussione di mezz’ora un tema così complicato e ricco di valenze diverse. Ritengo però importante non lasciarsi limitare dalla paura della modernità: per questo ho ricordato ai colleghi commissari come un gruppo di intellettuali francesi, nel 1889, finita l’Esposizione universale che celebrava i 100 anni della Rivoluzione Francese, avesse scritto un documento alle autorità parigina per chiedere l’abbattimento della Torre Eiffel, ritenuta fonte di degrado estetico della città.

A questo punto la discussione è proseguita affrontando un altro importantissimo aspetto legato alla ormai prossima apertura della scuola Europa Unita: il traffico veicolare generato nelle ore di entrata ed uscita degli studenti. Dopo uno scambio di opinioni – che concordavano sulla necessità di svolgere attente valutazioni in merito – ci si è lasciati con l’intenzione di affrontare successivamente il tema avendo a disposizione le proposte progettuali di risistemazione superficiale della piazza.


L’intera discussione è stata veramente interessante. Un solo rammarico: sarebbe stato auspicabile che tutti i consiglieri presenti ritenessero importante rimanere fino alla fine della discussione, vista anche l’importanza dell’ultimo argomento trattato. Purtroppo non è stato così. Evidentemente gli impegni personali hanno impedito a qualcuno di fermarsi. Poco male: a turno capita a tutti di avere dei problemi.

PS: la mia bimba frequenta il primo anno all'Europa Unita. Ha sperato fino all'ultimo di poter iniziare già quest'anno ad andare nel nuovo edificio. Due giorni fa percorrendo via Cotta ha alzato gli occhi e si è messa ad urlare "Mamma ma la mia scuola è quasi finita ed è bellissima!!!!". Mi sono limitata a sorridere e a pensare che il mondo, visto dai bambini, è proprio diverso da quello che vediamo noi.

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