lunedì 16 maggio 2016

Grugliasco, le donne e "la sindrome del panda" - storia di una disparità di genere che si fa fatica a riconoscere

Quando su 19 votanti 17 sono uomini, capita che 3 uomini votino contrario e uno si astenga: anche per questo è importante che nei consigli comunali si realizzi davvero la parità di genere

Mercoledì 11 maggio 2016, nel corso del Consiglio Comunale, è stata discussa la mozione "Intitolazione nuove vie - Precedenza a figure femminili" da me presentata. La mozione è stata generata dalla scoperta, che mi ha lasciata sbalordita, che a Grugliasco su 239 vie esistenti solo 3 sono dedicata a donne (a uomini 139). 
Naturalmente lo stupore non nasce solo dai numeri: stupefacente è che le uniche tre donne siano grugliaschesi mentre i 139 uomini sono stati scelti indipendentemente dal luogo di nascita come se di donne non grugliaschesi non ci fosse nessuna degna di pari onore).
Nello scrivere tale mozione, consapevole che i temi legati ai diritti devono essere prima di tutto introiettati e fatti propri, ho scelto di non essere categorica nella richieste e ho formulato questo dispositivo:

"S’IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

qualora si verifichi l’occasione di ampliare la toponomastica cittadina e non vi siano ragioni documentate per decidere altrimenti, a optare per una figura femminile, in modo da sanare, per quanto possibile, l’evidente diversità di trattamento tra figure maschili e femminili degne di memoria".

era mia intenzione infatti lasciare libera scelta all'amministrazione in casi particolari (fatti di cronaca rilevanti, stragi, atti eroici o fondamentali per la storia, ecc.): la precedenza a figure femminili era da intendersi come criterio di scelta nei casi in cui si dovesse scegliere tra una rosa di nomi.
Nell'illustrazione orale della mozione ho ricordato che anche una donna fondamentale per la storia mondiale, come Rita levi Montalcini, pur provenendo da una famiglia ricca e colta, al momento di iscriversi all'Università ha dovuto lottare contro il padre che riteneva lesivo lo studio per il suo ruolo di sposa e madre (leggi qui) e che quindi, se per le donne avere accesso all'istruzione è sempre stato difficile o impossibile, quelle poche che sono riuscite comunque a distinguersi meritano doppiamente di essere ricordate e prese ad esempio.
Con mio grande stupore però alcuni consiglieri (di minoranza ma anche di maggioranza - devo ricordare che le uniche donne votanti eravamo io e la Presidente del Consiglio) hanno interpretato la quarta premessa

"nonostante l'evidente discriminazione che, almeno fino al secolo scorso, ha impedito alle donne di esprimere in piena libertà le proprie competenze e i propri talenti, molte di loro si sono distinte nei più diversi campi delle scienze, dell'arte, del lavoro, ecc."

come incriminante nei loro confronti che invece, han detto, le donne non le hanno mai discriminate.
Paradossale mi è sembrato inoltre l'intervento di un consigliere del Movimento 5 stelle (che si era candidato a sindaco 4 anni fa) che ha proposto degli emendamenti che, di fatto, trasformavano la mozione da una richiesta di "precedenza alle figure femminili" in una richiesta di redazione di regolamento per la toponomastica proprio "per non discriminare le donne".
La "sindrome del panda" - la paura di farsi trattare come animali da proteggere e non in grado di autodeterminare il proprio futuro - è un argomento noto, già trattato da esperti e la letteratura sul tema è varia. Ma quando certe osservazioni sono fatte da un uomo - in un consesso che quando è al completo vede la presenza di 3 donne su 24 eletti - perdono completamente di credibilità.
In ogni caso su 19 votanti (alcuni consiglieri avevano ritenuto non interessante questa parte del consiglio ed erano tornati a casa, altri hanno sfilato la tessera in segno di palese disinteresse) la mozione è passata con 15 voti favorevoli, 1 astenuto (della maggioranza) ed il voto contrario dei 3 consiglieri del Movimento 5 stelle. 

Ecco la mozione completa:

MOZIONE: INTITOLAZIONE NUOVE VIE – PRECEDENZA A FIGURE FEMMINILI

PREMESSO CHE
  •  la parità tra donne e uomini è uno dei valori fondanti dell'Unione europea.
  •  la moderna normativa italiana sulle pari opportunità è anticipata, in Italia, già dalla Costituzione agli artt. 3, 37, 51 e 117.
  • la Storia patria è basata sul lavoro e il sacrificio di uomini e donne che in pari misura hanno collaborato alla sua unità, fondazione e crescita.
  • nonostante l’evidente discriminazione che, almeno fino al secolo scorso, ha impedito alle donne di esprimere in piena libertà le proprie competenze e i propri talenti, molte di loro si sono distinte nei più diversi campi delle scienze, dell’arte, del lavoro, ecc.
CONSIDERATO CHE

la città di Grugliasco non è dotata di un regolamento per la toponomastica che descriva i criteri di denominazione dei luoghi e delle vie e l’attribuzione di nomi alle nuove strade segue, genericamente, i seguenti criteri:
  • rispondenza a toponimi popolari ancora noti e vivi presso la gente del luogo oppure desunti da documenti storici;
  • scelta di toponimi celebrativi legati alla città e al suo territorio, o richiamo di personalità, eventi e realtà di rilevanza nazionale e internazionale (tali da rappresentare valori non effimeri, non legati alla convenienza del momento, ampiamente condivisi e indicativi della sensibilità e dell’interesse dell’intera comunità cittadina);
  • scelta di toponimi di richiamo geografico (corso Torino, strada antica di Rivoli, …).
CONSTATATO CHE
  • da una prima ricognizione risultano presenti nello stradario grugliaschese 239 vie;
  • dalla stessa ricognizione risulta, intitolata ad una donna, solo tre vie (oltre ad una via dedicata genericamente alla ricorrenza dell’8 marzo);
  • che queste tre vie, confrontate con le 138 vie intitolate agli uomini, rappresentano solo il 2,2%;
S’IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

qualora si verifichi l'occasione di ampliare la toponomastica cittadina e non vi siano ragioni documentate per decidere altrimenti, a optare per una figura femminile, in modo da sanare, per quanto possibile, l'evidente diversità di trattamento tra figure maschili e femminili degne di memoria.
Grugliasco, 30 novembre 2015                                                                                      Emanuela GUARINO

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