mercoledì 7 gennaio 2015

Ciao Armando

Stamattina ho avuto l'onore di rappresentare la Città di Grugliasco ai funerali dell'amico Armando Crivelli.

Mi è rimasto però il rammarico di non aver portato avuto la presenza di spirito di dire anch'io le parole e i pensieri che avevo nel cuore e spero con questo post di colmare un poco questa mancanza.
A Grugliasco Armando è stato assessore ma è ricordato soprattutto per la sua militanza nel Partito Comunista e poi perchè la moglie Romana ha gestito per anni una palestra (io l'ho conosciuta in questa veste, qualche anno fa). Oggi la chiesa era gremita infatti non solo da tanti venariesi ma anche da tanti grugliaschesi con cui ha continuato a tenere i rapporti d'amicizia e tanti che non lo vedevano da anni ma che hanno sentito comunque l'intima necessità di venire a salutarlo di persona.
E Armando al rapporto con Grugliasco ci teneva molto, io stessa la scorsa estate l'ho accompagnato dall'Assessore alla Cultura per estendere anche da noi il progetto "Amici della biblioteca".
Armando però per me è stato, è sarà sempre, il primo curatore degli Appartamenti Reali del Parco la Mandria. Da lui ho appreso gran parte di quello che so sulla cultura aulica di quel luogo ma, soprattutto, da lui ho imparato ad apprezzare la cultura materiale dei luoghi e delle persone.
Le storie della comunità mandriana, la cultura dei minusieri, quella del cibo locale - povero ma ricco di storia, l'amore per la ricerca degli aneddoti e delle tradizioni... il suo lavoro è un testimone che - dopo il suo trasferimento alla Reggia - in Mandria nessuno ha saputo o voluto raccogliere. Si è detto che in periodo di ristrettezze economiche non ci si poteva più permettere iniziative che raggiungevano non pìù di un centinaio di persone alla volta (e pensare che spesso un centinaio di persone rappresentano un successo), che La Mandria era diventata un bene Unesco e ci si doveva comportare di conseguenza e tante altre cose che oggi, di fronte alla sua bara, hanno perso ogni significato.
Il mio auspicio è che il lavoro successivo, quello che Armando ha fatto per Venaria e che oggi è stato più volte citato e ricordato con ammirazione, non venga, ancora una volta, disperso.
Perchè, come è stato detto, Armando è quello che resta di lui, quello che ha fatto per la sua comunità e quello che ancora aveva in progetto di fare.
Io personalmente mi metto a disposizione di chi deciderà di raccoglierne l'insegnamento.

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