Ieri, 23 marzo 2015, si è svolto a Collegno, su iniziativa dell'associazione Metro Rivoli, un incontro dal titolo "Metro dopo metro", per aggiornare il territorio e accogliere suggerimenti sull'avanzamento della progettazione del prolungamento della Linea 1 fino a Rivoli. In quella occasione ho avuto l'onore di parlare a nome di OvestAria, l'associazione che nei comuni a Ovest di Torino si propone (traggo dallo statuto) di:
- promuovere il territorio ad Ovest di Torino nel contesto metropolitano;
- valorizzare genti e luoghi rendendo protagoniste le persone, associate e non;
- lo scambio sociale, ludico, ricreativo e culturale, prioritariamente tra i propri soci.
Voglio porgere il mio più sentito ringraziamento
all’associazione Metro Rivoli per aver organizzato l’incontro di questa sera,
in cui ho il piacere di parlare non a titolo personale, ma a nome del direttivo
dell’associazione OvestAria, nata da poco e avente come scopo istitutivo la
promozione sociale dei territori ad Ovest di Torino. Questa sera il nostro
presidente, Vittorio Billera, che non è presente per impegni formativi
precedentemente presi, ha lasciato a me il piacere della prima presentazione
pubblica. Io, personalmente, spero che questa sia solo la prima occasione per
riflettere e/o lavorare insieme sulle tematiche che accomunano OvestAria
all’associazione Metro Rivoli.
OvestAria ha visto con interesse e
simpatia la nascita di Metro Rivoli perché le riconosce di aver centrato uno
dei temi più importanti per lo sviluppo e la promozione di un territorio: la
sua infrastrutturazione. Sappiamo tutti che la zona ovest ha una storia
secolare di urbanizzazione, che è da sempre un asse viario fondamentale per il
collegamento con la Francia e che - il tessuto manifatturiero prima, ed
industriale poi, che si è sviluppato intorno a tale asse viario - è sempre
stato un tassello importante dell’economia dell’intera conurbazione torinese.
Sappiamo anche però che l’attuale
congiuntura economica, le nuove dinamiche del lavoro e degli spostamenti, i
crescenti problemi della situazione ambientale mondiale (e locale, visti gli
allarmi lanciati soprattutto sulla qualità dell’aria di Torino) necessitano un
ripensamento, un nuovo modo di organizzare e infrastrutturare il territorio che
tenga conto di una molteplicità di fattori.
La metropolitana a Torino è arrivata
tardi, lo sappiamo tutti, ma per fortuna non troppo tardi. La brillante
intuizione di integrarla con le linee della Ferrovia Metropolitana servirà a
sanare questo gap temporale e porterà esiti che – sono pronta a scommettere –
saranno apprezzati da tutti.
È però evidente che il sistema di trasporto pubblico locale
metropolitano potrà considerarsi realmente compiuto solo quando sarà il frutto
di un disegno esteso non solo alla ciambella dei comuni limitrofi a Torino, ma
all’intero territorio della provincia.
Per questo, nel rallegrarci per
l’aver ottenuto il prolungamento della linea 1 fino a Rivoli, dobbiamo vegliare
e sollecitare sia un ripensamento della rete del trasporto su gomma sia la
creazione di un sistema di interscambio di facile utilizzo per gli utenti. Non
si tratta, infatti, solo di realizzare un numero adeguato di posti auto, ma di
renderli facilmente accessibili, economici, sicuri e integrati con la città.
Ogni nuova infrastruttura, infatti, non deve essere pensata fine a se stessa,
ma resa un volano di sviluppo per i quartieri che la ospitano.
Se è provato che la metropolitana
porta importanti vantaggi ai territori che attraversa, penso al valore degli
immobili e all’accessibilità dei servizi che sono ubicati lungo la sua linea così
come alle ricadute ambientali e a quelle legate al risparmio di tempo negli
spostamenti e all’abbassamento dei livelli del rumore – dobbiamo evitare che
gli attestamenti si conformino come enormi parcheggi inutilizzati nelle ore
notturne e privi di quelle attrazioni che potrebbero invece renderli un
piacevole luogo di sosta per i pendolari che vi parcheggiano. Dobbiamo evitare
il rischio di trasformare parte delle nostre città in semplici strutture di
attraversamento senza cogliere le opportunità che questa situazione ci offre.
Naturalmente non mi sto per forza riferendo alla creazione di nuove realtà
commerciali.
Penso invece che le sistemazioni ambientali e le ricadute sugli
abitanti debbano essere tangibili e quantificabili. Probabilmente il ruolo che un’associazione
come Metro rivoli deve perseguire è quello di essere di supporto alle
amministrazioni proprio su questi temi.
Mi permetto di suggerire, prima che
inizi un nuovo anno accademico, di coinvolgere l’Università e il Politecnico su
questo tema per far studiare le possibili soluzioni in tesi di laurea dedicate,
magari prevedendo delle borse di studio ai progetti più attinenti alla realtà e
giudicati maggiormente utili.
Una scelta di questo genere ci
permetterebbe di avere da un lato elementi di conoscenza sulle esperienze
estere o di altre città italiane che già abbiano valorizzato i loro quartieri
grazie alle fermate metropolitane, dall’altro di avere soluzioni nuove e
innovative per il restyling dell’esistente e la sua integrazione con le nuove
strutture.
Pensiamo ad una immagine diversa e
caratterizzante per ogni fermata, legata alle suggestioni del quartiere in cui
si inserisce, e ad un ridisegno delle attività commerciali esistenti in un
raggio di 300 metri attorno alla fermata stessa.
Infine l’associazione OvestAria, che
stasera rappresento, pensa che il tema del prolungamento della linea 1 fino a
Rivoli – proprio perché interesserà fisicamente solo i comuni di Collegno e
Rivoli – debba essere riconosciuto come un tema veramente metropolitano;
diventa quindi importante che il rappresentante della zona ovest in consiglio
metropolitano (oggi Roberto Montà, domani qualcun altro) sappia - in quella
sede - far prevalere gli interessi comuni su quelli particolari, dimostrando
come i vantaggi che ne deriveranno saranno tali anche per il comune capoluogo,
sappia insomma stimolare un dialogo intercomunale che coinvolga Torino e gli
altri comuni limitrofi.
Se questo obiettivo sarà raggiunto avremo
avviato la Città Metropolitana verso un corretto funzionamento, coinvolgente e
coordinante, e ad una vera democrazia interna e Metro Rivoli, alla quale
rinnoviamo i nostri auguri e la nostra disponibilità a collaborare, avrà
raggiunto gli scopi istituzionali per i quali è stata fondata.
Termino, alla luce di quanto espresso
finora, esprimendo un apprezzamento da parte del direttivo di OvestAria, alla
proposta di istituire - sul tema del prolungamento della Metro fino a Rivoli -
un luogo di confronto che coinvolga anche gli stakeolders del territorio.
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